Protagonista assoluta di un pomeriggio molto particolare, la canapa è stata raccontata ed evocata al Teatro Nuovo Giancarlo Menotti con una operazione intelligente, coinvolgente e creativa.
Come si fa a catalizzare l’attenzione sul tema dell’ambiente, del riuso, dell’utilizzo rispettoso del nostro pianeta attraverso i benefici di un prodotto naturale? E come farlo con leggerezza ma senza superficialità?
Con il progetto “Remix, arte e cultura per la rinascita della Valnerina”, che ha mixato appunto informazione e divertimento, cultura e intrattenimento, teatro e scienza.
L’iniziativa è stata divisa in due parti.
Nella prima parte, trasportati nell’anno 2069, la direttrice del Museo della Canapa, Glenda Giampaoli, ha intervistato quattro relatori: una attivista civica (Annarita Cosso), un medico (Danilo Gioacchini), una architetto (Paule Favre), un’imprenditrice (Elisa Prete) e una designer (Patrizia Bolzan).
Come saranno tra 50 anni i vestiti, le case, le cure mediche? Come sarà il mondo tra 50 anni? I quattro relatori venuti dal futuro hanno provato a raccontarci il cambiamento che si può e si deve mettere in atto.
Si scopre e riscopre, così, la canapa, caduta nel dimenticatoio per anni e che oggi torna prepotentemente di attualità. Un prodotto antico di millenni che ora ridiviene moderno perché se ne ricoprono tutte le sue proprietà benefiche in ambiti diversissimi.
Alimento, prodotto di bellezza, materiale edilizio, tessuto, arredamento, medicinale e tanto ancora. Tutto questo è canapa.
Un prodotto che viene definito il “maiale vegetale”, perché di esso non si butta via niente. I tempi sono maturi per invertire la rotta. Anzi non c’è più tempo. È l’ora di prendersi cura del pianeta, troppo sfruttato e depredato, impoverito e inquinato. E l’uso della canapa va in quella direzione.
Nella seconda parte invece un vero e proprio spettacolo teatrale, “Gradevole, dolciastro e… dimenticato”. La protagonista è ancora lei, la canapa. Una commedia musicale con 50 attori, scritta, diretta e interpretata da Graziano Petrini, coprotagonista Antonietta De Santis, presenti molti altri volti noti del palcoscenico spoletino. Musiche originali di Alessandro Bartolucci eseguite dal vivo.
Uno spettacolo corposo, articolato, divertente. Una regia accurata che occupa sapientemente gli spazi scenici e che dosa con equilibrio lo spazio recitativo dei cinquanta attori in scena, tanto da far sembrare tutti protagonisti (meriterebbero tutti di essere citati, ma l’elenco sarebbe lunghissimo). Un testo che evoca tempi andati, ricordi piacevoli, realtà contadine recenti ma ormai scomparse. Un ritmo sinusoidale tra passato e presente, tra poesia e ironia, tra realtà e mistero, come il respiro. Si inspira, si espira. Con naturalezza. Molto ben dosato.
Tutti bravi, regista, attori, cantanti, musicisti, costumisti, scenografi, ma menzione speciale per i bambini, veri fenomeni. La parola d’ordine è creatività al servizio della scienza e dell’arte. E allora chiudiamo con una citazione “panis vita, canabis protectio, vinum laetitia”.
Il progetto Remix è realizzato con il bando di ANCI, finanziato dalla Presidenza del consiglio dei Ministri, con capofila la Provincia di Perugia.
Il laboratorio teatrale “Il trionfo della canapa” è organizzato dall’Associazione Turistica ProNarco in collaborazione con il Comune di Sant’Anatolia di Narco e il Museo della Canapa.