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DON STURZO: UNA VITA “CONTRO LE MALE BESTIE”

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Foto Cristian Sordini. 5/07/2019 62°Festival dei 2 Mondi di Spoleto. San Nicolò - Chiostro. Appello ai liberi e forti di Don Luigi Sturzo

Nella cornice del 62° Festival dei Due Mondi trova spazio la figura di Don Luigi Sturzo. A cento anni dall’appello a tutti gli uomini liberi e forti, con l’annesso programma del Partito Popolare italiano, venerdì 5 luglio presso il Chiostro di San Nicolò è andato in scena in prima assoluta “Appello ai liberi e forti”, monologo teatrale scritto da Francesco Failla, con la regia di Salvo Bitonti e le musiche di Dario Arcidiacono.

Sebastiano Lo Monaco ha vestito i panni del prete di Caltagirone catturando l’attenzione del pubblico in un’ora di spettacolo in cui hanno trovato risalto i grandi ideali politici, ma anche pensieri ed emozioni di una figura ancora troppo poco studiata in Italia. L’attore si muove tra alcuni semplici arredi – una scrivania, una sedia, una poltrona, un appendiabiti (tra l’altro appartenuti a Sturzo e ora conservati presso l’Istituto Luigi Sturzo) – che diventano le coordinate spaziali entro cui si staglia la personalità poliedrica del personaggio: un religioso e un politico sì, ma anche scrittore, intellettuale, sociologo, drammaturgo. Lo spettatore può cogliere la forza e al tempo stesso la sofferenza di chi nel percorso della vita ha tentato di tenere insieme trascendenza e immanenza, cristianesimo e umanesimo, la fede nell’aldilà con il dovere morale di migliorare l’al di qua. Pro-sindaco di Caltagirone per quindici anni, ha cercato di combattere contro “le male bestie” – la corruzione, lo statalismo, lo sperpero di denaro pubblico – che divoravano la libertà dei suoi concittadini, vivendo la politica come atto d’amore che non sporca la coscienza umana ma anzi la fortifica e nobilita.
Proprio “Contro le male bestie” è il titolo del progetto promosso dal CISS-Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo presieduto da Gaspare Sturzo, pronipote del sacerdote e che ha visto il coinvolgimento dei ragazzi del Liceo “Manara” di Roma e dell’Istituto alberghiero “G. De Carolis” di Spoleto, protagonisti con delle letture durante la serata che hanno permesso di focalizzare le male bestie dell’epoca attuale: la mafia, la violenza delle relazioni, l’intolleranza. La tavola rotonda che ne è seguita ci ha aiutato a decifrare l’attualità del pensiero sturziano mettendone in evidenza quei tratti che potremmo definire “pre-politici”. Innanzitutto la condanna del dilettantismo e del superficialismo di chi si impegna in politica: le idee sono le gambe per ogni speranza di concreto cambiamento politico ed esse maturano solo in virtù di uno studio approfondito. In secondo luogo, la politica, che non può essere ridotta a scienza empirica né a professione, deve essere sostenuta da un forte afflato etico, non ammettendo doppie morali e sostenendo un continuo processo di educazione del popolo. Infine, l’appello all’impegno politico dei cattolici per i problemi della vita nazionale senza pericolosi sguardi nostalgici al passato, ma con la salda consapevolezza di chi, con “il Vangelo nascosto nel petto”, lotta per il miglioramento della società e non alla ricerca di un mero proselitismo religioso.

Diego Catanossi
Foto Cristian Sordini. 5/07/2019 62°Festival dei 2 Mondi di Spoleto. San Nicolò – Chiostro. Appello ai liberi e forti di Don Luigi Sturzo