Un testo non facile. Basato sull’equivoco nella comunicazione, sul fraintendimento, sull’incomunicabilità, su muri che si alzano quando si è su fazioni opposte.
In un momento in cui il main stream vuole come preponderante la corrente Me too, nata contro le molestie sessuali e la violenza sulle donne, dal Festival di Spoleto La MaMa Umbria International propone una riflessione che va nella direzione opposta.
L’altra faccia della medaglia.
Il dialogo, anzi il non dialogo, tra un professore e la sua allieva, ruoli ed estrazioni sociali diversi, irrigiditi sulle proprie posizioni, porta a impensabili risvolti. In un gioco continuo di estrapolazioni di frammenti, di decontestualizzazioni di gesti, l’autore conduce il gioco ribaltando i significati e precipitando il finale verso una spaccatura netta, non più ricomponibile. La tenuta dello spettacolo è tutta nella bravura dei due attori che ad ogni scena inaspriscono i toni fino a ritrovarsi in posizioni invertite. Non più l’allieva subalterna al professore nel giudizio scolastico, ma il professore accusato di stupro, vittima dell’allieva.
Un testo scritto nel 1992 da David Mamet che torna di stringente attualità nelle sue più complesse sfaccettature.
A Spoleto in prima nazionale assoluta, in collaborazione con il Teatro Eliseo.
SALA FRAU