Sembra ieri che festeggiavamo il Ferragosto ed oggi già ci ritroviamo di colpo immersi nell’atmosfera natalizia.
Le festività del calendario scandiscono la nostra vita e i tempi tra una e l’altra si sono accorciati.
Colpa forse di una società troppo basata sui consumi e su una economia che si gioca tutto sulla capacità di generare bisogni materiali.
E si passa dalla necessità di acquistare il costume da bagno a quella di comprare gli addobbi natalizi di ultimo grido.
Compressi nel mezzo la poesia delle foglie gialle che coprono la terra, i rami scheletriti protesi verso un cielo autunnale, il profumo delle castagne, la raccolta delle olive, la vendemmia, il sapore dell’olio nuovo e del mosto. Troppo compressi.
Anche le ricorrenze di Ognissanti e dei morti si consumano in poche ore, impossibilitate ormai a rinnovare un ricordo più duraturo, a generare riflessioni più mature, a ritrovare radici più profonde.
Tutto si consuma in un batter d’ali e rimane in superficie.
Troppo in fretta. Troppo in superficie.
Ma non è forse alla nostra vita che stiamo rinunciando e alla pienezza di essere vissuta?
Nella foto il fascino esercitato dalla vetrina di un bellissimo negozio di Spoleto che merita di essere visitato.