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Dopo gli ucraini, le prime vittime sono i soldati russi

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Questa è l’altra faccia della medaglia: subito dopo il popolo ucraino, le prime vittime di questa sporca guerra sono i soldati russi. 20.000 soldati russi uccisi (una ecatombe), il 70% tra i 18 e i 25 anni (poco più che bambini..), i loro corpi non vengono per la maggior parte delle volte recuperati e vengono lasciati a marcire lungo le strade o dentro celle frigorifere improvvisate: quei pochi corpi recuperati finiscono in Bielorussia (perché troppi funerali in Russia desterebbero scalpore) e non torneranno mai a casa.

Solo i corpi degli alti ufficiali (tanti anche questi, cosa anomala in guerra se non per necessità di stare in prima linea per “drizzare la schiena” a dei soldati indisciplinati, o impauriti..) sono tornati in Russia con una degna sepoltura e tutti gli onori.

La fanteria composta per lo più da giovanissimi e male equipaggiati, viene inviata per prima nelle linee nemiche, e solo dopo entrano in azione le forze speciali maggiormente addestrate, come quelle cecene. Questa è una tattica da massacro per le giovani reclute, era facile prevederlo: e così è stato.

Come è stato possibile ascoltare da alcune intercettazioni telefoniche, molti battaglioni russi neanche sapevano di andare in guerra, ma erano convinti di fare solo delle esercitazioni in Crimea come era stato comandato dal Ministero russo (ci sono varie telefonate intercettate). E quando i soldati rimangono vivi ma si “macchiano” di aver subìto una sconfitta? Vengono destituiti, messi in stato di arresto e il loro nome infangato, come per il Comandante della nave ammiraglia Moskva fatta affondare dagli ucraina a largo di Mariupol. Per Putin la parola “sconfitta” non esiste, ed è pronto a passare anche sopra a validi e preparatissimi ufficiali con tantissimi anni di esperienza alle spalle come il Comandante della Moskva, pur di dimostrare che la colpa non è di un Governo che ha fatto male i conti con la guerra in Ucraina, ma è dei singoli impreparati che combattono in Ucraina: oggi il Comandante della Moskva è agli arresti…come se potesse in qualche modo evitare l’impossibile, un missile che ha distrutto la sua nave dall’aria dopo un attacco drone.

Non esistono navi inaffondabili, ma per Putin evidentemente anche l’impossibile deve piegarsi alla sua volontà. Provo pena, pietà e prego anche per i soldati russi che fanno il loro Dovere, ormai penso siano i primi a non vedere l’ora che finisca questa sporca guerra.

di Michael Surace