Non capisco le critiche questi giorni alla Regina scomparsa, alla sua istituzione o anche solo a chi la ricorda con riverenza, accusato di essere filo-monarchico o comunque uno con le idee confuse.
Sono un convinto Repubblicano, ma io non condannerei così di netto la monarchia, in particolare quella Britannica. Lasciamo stare il fatto che la Monarchia britannica ha portato prosperità e garantito un futuro ai suoi sudditi, per non parlare del dominio oggi della lingua inglese su tecnologia, lavoro e molto altro.
Ma poi quanto è stata meno “giusta” la Monarchia inglese rispetto ad altre forme di governo “parlamentari”? La schiavitù e la tratta degli schiavi in Inghilterra venne abolita 60 anni prima della repubblica federale americana e oltre 1 secolo prima della Repubblica italiana.
I concetti liberali sono nati in Inghilterra, come la proprietà privata, che consentiva a chiunque di acquistare terre a prescindere se cittadino, prelato o nobile.
La democrazia moderna è nata in Inghilterra, dove senza rivoluzioni o guerre civili (rispetto alla caotica situazione nella Repubblica francese) il potere è progressivamente passato nelle mani del parlamento (e almeno 2 secoli prima che avvenisse in Italia o in altri Paesi europei). Nella Monarchia inglese c’è spazio per dare ad una donna la massima carica dello Stato, io ancora devo vedere in Italia una donna Presidente della Repubblica. Da noi in Italia il maschilismo impera.
Una frase storica della Regina Elisabetta che mi fa capire quanto fosse avanti anche rispetto ai nostri politici repubblicani nostrani?
“Chi avrebbe mai potuto immaginare 62 anni fa quando salii al trono, che avrei firmato qualcosa del genere? Non è meraviglioso?”. Queste le prime parole che Elisabetta II di Inghilterra pronunciò nel 2013 dopo aver dato l’assenso reale alla legge che istituì il matrimonio egualitario (fra persone dello stesso sesso).
In Italia anche qui siamo in grave ritardo.
La donna Premier in Gran Bretagna (Scozia compresa) non è un taboo da 40 anni in quel Paese, noi dobbiamo attendere forse quest’anno per vederla (e di una caratura sicuramente 1000 tacche sotto le premier britanniche). Come si può dunque giudicare migliore o peggiore di noi una così lungimirante istituzione? Siamo sempre sicuri che alcune scellerate selezioni “democratiche” di Presidenti banchieri, affaristi, massoni, qualcuno anche puttaniere, che abbiamo avuto, siano meglio di alcune dinastie Monarchiche nel guidare un Paese? Non lo so, non spetta a me giudicare. Forse non dipende dalla forma di Stato (purché democratico) ma da quanto una si “senta” sulle spalle la responsabilità di governare bene il proprio Paese. E la Regina Elisabetta ne è un fulgido esempio.
di Michael Surace