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PALAZZO COLLICOLA, DIALOGO TRA LE OPERE E L’AMBIENTE

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Potremmo chiamarla anche “operazione feeling“. Una serie di incontri per presentare il nuovo concept della Galleria d’arte moderna di Spoleto, ma soprattutto per iniziare un dialogo tra il direttore Tonelli e i cittadini, attraverso un approccio graduale, a tappe, per conoscersi e piacersi perché se c’è feeling tutto funziona meglio.

Nell’incontro del 2 agosto di “Mezz’ora dopo la chiusura”, Tonelli guida il pubblico attraverso il nuovo percorso obbligato, molto pulito, netto, razionale, senza grandi sussulti, ma certamente non privo di suggestioni. Un percorso che segue un ordine cronologico, tematico con il nuovo inserimento di alcune acquisizioni, grazie alla munificenza e generosità di alcuni artisti e galleristi, a completare le precedenti collezioni. L’impressione è quella di un allestimento piacevole. Le opere non emergono prepotentemente, ma convivono in un equilibrio ben calibrato. Non prendono il sopravvento, ma dialogano con il contenitore e con l’ambiente circostante, giungendo addirittura a “parlare” con gli elementi all’esterno, che si affacciano dalle finestre. Dialogano con le pietre, i tetti, le torri, i campanili e le cupole delle chiese, con i colori degli edifici e della natura, con il verde delle piante e con l’azzurro del cielo.

L’allestimento ci consegna chiaro il messaggio di una Spoleto che è stata ieri capitale internazionale della scultura e di una Spoleto che oggi vuole identificarsi in Leoncillo, almeno tanto quanto Città di Castello si identifica con Burri.

Nella galleria trovano spazio attualmente anche alcune opere che erano presenti nella scuola media Dante Alighieri chiusa da ormai tre anni a causa del terremoto. Dopo gli atti vandalici che hanno colpito nei giorni scorsi l’edificio scolastico, il direttore accompagnato dai vigili, ha messo al riparo una grande opera di Leoncillo, ora in mostra al Collicola, e alcune altre opere minori. Altre ancora sono tuttora in attesa di essere allocate al più presto almeno nel deposito di Palazzo Collicola per metterle al riparo da furti e atti vandalici.

Alcuni aneddoti arricchiscono il racconto del direttore, come la storia del piccolo quadro di Burri che ricorda lo scambio tra l’artista e Carandente: un disegno per una penna, pare fosse una Parker.  È così che abbiamo avuto il quadro “Un Burri per una biro”. Affare fatto, buon per noi. E poi lo “scippo” della Spirale di Ettore Colla, ora in esposizione nella galleria d’arte moderna di Roma. Chissà se il Sindaco deciderà di provare ad interloquire con la capitale per farci riavere il maltolto.

Il direttore assicura che “il percorso rimarrà uguale, cambiando”. Bella scommessa. Per ora porta a casa, in questi ultimi mesi, un aumento del 27% dei visitatori e conta anche sul passaparola per incrementare ancora di più le visite nel nostro sempre splendido Palazzo Collicola.