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OMAGGIO A FABRIZIO DE ANDRE’: LA BANDA DI FERENTILLO IN CONCERTO!

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di Diego Catanossi

Domenica 18 Agosto, dentro la cornice della ventiseiesima edizione de “Le Rocche raccontano …” e a vent’anni dalla morte del grande artista, si è tenuto l’evento “Omaggio a Fabrizio De André”. L’ormai nota manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Ferentillo, in collaborazione con il Comune, quest’anno si è davvero superata e il consueto concerto della banda musicale “F. Miselli” ha entusiasmato il numeroso pubblico presente. Sotto la magistrale direzione del Maestro Luca Panico e grazie agli arrangiamenti musicali del Maestro Marco Pontini, la Banda ci ha traghettato in un viaggio musicale dentro i capolavori del grande cantautore genovese facendo tappa su alcuni dei brani più popolari (non potevano mancare Bocca di rosa, Il pescatore, La guerra di Piero, Don Raffaé) ma dando anche la possibilità di scoprire il De André più mistico e meno noto ai più, con brani struggenti quali Tre Madri e Preghiera in Gennaio. Le voci penetranti del cantante Alessandro Acciaro (per l’occasione in tandem con la figlia Valeria) e dell’attore Graziano Sirci hanno preso per mano il pubblico portandolo a contatto con le vibrazioni più intime dell’anima artistica del grande Faber. Attraverso un armonico e ben ritmato connubio di musica e parole si è potuta cogliere l’ampiezza di un artista che, nell’attraversare tutta la voracità e la materialità della vita mondana, ha saputo scorgere le chiavi d’accesso ad una spiritualità incarnata che ci rimette in connessione con l’essenza profonda del nostro io. E allora ne è venuta fuori «una bella prova di coraggio» – come l’ha definita il presidente della Banda Giovanni Ridolfi – il coraggio di chi ha saputo osare uscendo dai canoni della tradizione bandistica per mettersi alla prova con un artista del calibro di De Andrè; il coraggio di chi, non professionista, si è impegnato per mesi per essere protagonista di questo evento. Quaranta i musicisti sopra il palco, provenienti da più parti dell’Umbria e del Lazio, giovani e meno giovani, professionisti e amatori, uniti nel segno della passione per la musica perché, come direbbe Faber, «libertà l’ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato». Da sottolineare, in tal senso, il lavoro artistico e di paziente tessitura di relazioni sostenuto dal Maestro Luca Panico in questi anni, attraverso la direzione di numerose bande e delle annesse scuole di musica che danno la possibilità a centinaia di ragazzi di cimentarsi con uno strumento. Un concerto che speriamo possa essere da traino per altri eventi, intercettando sempre più l’appoggio di enti ed istituzioni pronti a coglierne, al di là del valore artistico, la grande rilevanza per la crescita culturale delle nostre comunità locali ed in particolar modo delle nuove generazioni.