Diciamolo subito: ciò che più minaccia il potenziale delle sardine non è la lega, quanto un certo benaltrismo, i distinguo di chi si affretta a fare la lista delle cose che mancano, di chi sottolinea col righello le contraddizioni, chi fa la punta alle matite già appuntite insomma.
Parliamo di un fenomeno che ha saputo intercettare un bisogno di politica ispirata a valori fondamentali: antifascismo, lotta alle discriminazioni, solidarietà, gratuità (…egalité, fraternité)
In un solo mese le sardine hanno saputo riempire 113 piazze in tutta Italia (e perfino tante all’estero) contro il populismo leghista, in 6 giorni hanno imparato il lavoro della bestia, lo hanno stravolto e usato per riempire di persone vere le piazze.
Senza i 20€ di salvini.
Chiariamo subito; non siamo l’ennesimo gruppo che si accoda agli entusiasmi, in pieno stile italiano “armiamoci e partite”.
Siamo fortemente critici con tutto ciò che si affaccia nel panorama politico italiano.
Ma come Sentinelli di Roma appoggiamo questo fenomeno perché porta avanti i nostri stessi ideali.
Un fenomeno che in poche settimane ha oscurato la rassegnazione all’idea che il Paese fosse consegnato al populismo di destra. Non c’è un progetto? Almeno per ora, non poteva esserci.
Perché semplicemente “le sardine non esistono”. Queste centinaia di migliaia di persone non sono politici di professione né attivisti. Come ha riconosciuto Mattia Santori in piazza San Giovanni: “Un buon impasto necessita del tempo per lievitare”.
Il paragone malevolo col fuoco di paglia dei girotondi di 20 anni fa o del popolo viola è solo un guardare all’indietro, molto indietro. Qui è tutto da fare, e però c’è già moltissimo: un messaggio concreto di volontà di partecipazione è stato mandato da un numero imponente di persone che, invece di scrivere l’ennesimo commento sui social e fomentare polemiche inutili, come quella sulle sardine nere (che hanno potuto parlare al contrario di altre associazioni), sono scese in piazza per unirsi agli altri e testimoniare che un’altra Italia c’è, con un’altra idea del Paese.
Non è tutto, ma non è poco.
I SENTINELLI DI ROMA