E’ di questi giorni la notizia che la Presidente Tesei ha chiamato in causa il Comune di Terni e in generale tutta l’Umbria del Sud, nel contribuire al rilancio e agli investimenti nei confronti dell’aeroporto internazionale dell’Umbria San Francesco.
La risposta che si dovrebbe dare il Comune di Terni e altri comuni che intendono diventare soci è nei numeri.
Dal 2013 ad oggi la società che gestisce l’aeroporto ha perso 5.464.361 di euro, tant’è che la società è stata costretta ad utilizzare il capitale sociale (il capitale sociale!!) per ripagare i debiti, oggi viene chiesto ai soci di ricapitalizzare l’azienda,
circa 1,1 milioni di euro (e dovranno ricapitalizzarla anche i
Comuni tra i soci, ovvero Perugia, Marsciano, Assisi) oltre al fatto che servono nuovi investimenti per circa 20 milioni di euro nei prossimi 3 anni per poterla rilanciare.
Fra tutto arriviamo quindi a circa 30 milioni di euro di spesa (al netto degli investimenti non calcolati dal 2013 al 2019). Oggi viene chiesto ai comuni del sud dell’Umbria, in particolare a Terni, di entrare come Socio e condividere le “azioni” (e i debiti) di questa società.
Il Comune di Terni dovrebbe riflettere bene su questa proposta perchè significherebbe indebitare ulteriormente i ternani per un tempo imprecisato di anni nella speranza che l’aeroporto torni finalmente all’attivo (e chissà quando raggiungerà il famoso ROI, ovvero ritorno nell’investimento) o quantomeno fare un serio studio su rapporti/benefici per il proprio territorio, in sostanza quante persone dall’aeroporto di S.Egidio/S.Francesco arrivano poi ogni anno effettivamente nel ternano e quanto questa cosa sia redditizia (o debitoria) per i ternani.
Infine sarebbe opportuno fare un calcolo se gli investimenti sull’aeroporto di S.Francesco spostati su un altro fronte, strada e ferrovia, portino maggiori benefici per il territorio rispetto alla via aeroportuale: in un territorio, proprio il sud dell’Umbria, dove manca ancora il raddoppio ferroviario Terni-Spoleto, manca l’alta velocità, la messa in sicurezza e magari qualche galleria nella Flaminia per abbattere i tempi di percorrenza Spoleto-Terni, la strada 3 valli Acquasparta-Spoleto-Norcia, la strada per andare ad Orvieto che rappresenta una delle strade peggiori d’Italia e tante altre strade mai compiute o dissestate forse le priorità sono altre.
Michael Surace