Home Cultura SI ACCENDE MATERA 2019 di Camilla Laureti

SI ACCENDE MATERA 2019 di Camilla Laureti

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La prima cosa che mi ha colpito nelle celebrazioni che hanno dato il via a Matera Capitale

europea della Cultura, sono state le ‘baglights’ che ogni materano indossava nella notte

che aspettava da tempo e che ha messo sotto i riflettori di tutta Europa la sua città. Un

oggetto semplice: un cerchio di luce blu, costruito in laboratori partecipati nel corso di

questi mesi.

Un bel simbolo di luce ma, soprattutto, un simbolo di partecipazione e di orgoglio di tutta la

cittadinanza per un evento che probabilmente cambierà per sempre, vedremo nei prossimi

mesi come, la storia della città lucana scelta da Pasolini negli anni ’60 per il suo ‘Vangelo

secondo Matteo’. La baglight, la sua circolarità, il suo essere creata in laboratori in cui

giovani e meno giovani, bambini ed anziani, hanno lavorato insieme restituisce il senso di

una città che tutta unita accoglie l’anno 2019 e partecipa ad una festa che è solo all’inizio.

Nelle prime ore del pomeriggio – dopo le inaugurazioni e i discorsi istituzionali – 2019

musicisti di bande provenienti da tutta Europa hanno fatto risuonare i vicoli di Matera e il

giorno dopo hanno suonato in tutte le città

della Basilicata. Con l’avvicinarsi della sera,

centinaia di fiaccole, hanno trasformato i sassi in un presepe. Nei bar, i più giovani, hanno

assistito alla diretta televisiva della cerimonia inaugurale con un entusiasmo e una

partecipazione che solitamente dedicano alle partite di calcio più importanti. E i turisti,

grazie ad un passaporto, sono stati accolti e coinvolti nella celebrazione di un

Mezzogiorno inorgoglito dalla cultura e dall’Europa: il titolo di cittadino temporaneo per far

sentire tutti, anche chi viene da fuori, parte di questa comunità.

Luce, orgoglio, partecipazione, comunità: sono queste le parole chiave di Matera 2019,

prima Capitale europea della Cultura nel sud del nostro Paese, che si appresta nei

prossimi mesi ad ospitare centinaia di migliaia di ‘cittadini temporanei’ che vedranno come

la cultura e l’Europa possono trasformare una città e tutta una comunità visitando le

mostre e vivendo gli eventi che si snoderanno lungo tutto l’arco dell’anno. Per ora un primo

risultato questa vittoria lo ha già raggiunto, ora non resta che vedere quali saranno le

conseguenze nel medio e nel lungo periodo e quali

saranno le trasformazioni più

profonde.

Oggi la vittoria è senza dubbio di Matera e di chi ha lavorato per la candidatura e per la

realizzazione del progetto ma ancora di più è dei materani che non solo hanno accolto con

orgoglio la nomina di Matera a Capitale europea della Cultura ma hanno partecipato da

protagonisti e non da spettatori con entusiasmo come solo le comunità più unite sono

capaci di fare. Una lezione da imparare: tutti.

L’autrice dell’articolo: Camilla Laureti