Home Economia XYLELLA FASTIDIOSA: UNA STORIA ILLUMINANTE DI IGNORANZA E SPREGIUDICATEZZA

XYLELLA FASTIDIOSA: UNA STORIA ILLUMINANTE DI IGNORANZA E SPREGIUDICATEZZA

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Nel 2013 esplose nel Salento una grave fitopatologia causata da un batterio chiamato Xylella fastidiosa, ben conosciuto nel mondo per gli effetti catastrofici che aveva causato in America. L’unico rimedio conosciuto per evitare la diffusione della patologia, certificato da CNR e vari Comitati Scientifici Europei, era lo sradicamento delle piante. L’abbattimento di migliaia di olivi ultracentenari apparve istintivamente una soluzione drammatica e inaccettabile per molti agricoltori e ambientalisti.

La protesta fu immediatamente sponsorizzata dal locale Meetup del M5S che la trasformò in una lotta contro la truffa della scienza asservita alle multinazionali e della politica al soldo della mafia. L’assurda teoria promossa dal M5S ipotizzava che in Salento si stesse promuovendo “qualche audace sperimentazione a provocare la catastrofe o ad un’operazione d’intelligence straniera per danneggiare l’Italia e soprattutto il Salento”. Nella terra della Sacra Corona Unita, collegare poi la politica al malaffare è quasi un automatismo.

I due argomenti utilizzati dagli spregiudicati grillini per farsi conoscere come strenui ed unici difensori del “popolo” non avrebbero potuto essere più adatti e facili da veicolare fra i contadini esasperati dall’ordine di abbattimento e di distruzione  del proprio patrimonio produttivo.

La posizione antiscientifica dei pentastellati è ben nota e persistente, tanto che ancora il primo luglio dello scorso anno Grillo ha scritto nel suo blog:

“Ovviamente la bufalite della Xylella colpisce anche Wikipedia: Se cliccate su Wikipedia per capire cos’è il CoDiRo, il disseccamento degli ulivi salentini, ovvero il complesso di disseccamento rapido dell’olivo, vi raccomando a cliccare anche sulla pagina “discussione“. Dove viene spiegato che la correlazione CoDiRO-Xylella non è mai stata dimostrata scientificamente – in parole povere: fino ad oggi non c’è nessuna prova scientifica che dimostra che la Xylella sia la causa del disseccamento degli ulivi nel Salento.”

Poi Grillo prosegue:

“La geografa Margherita Ciervo ha spiegato  molto bene che il disseccamento degli ulivi è piuttosto il risultato di una terra abusata da decenni, maltrattata con pesticidi, erbicidi, fertilizzanti e un abuso di glifosulfato. Anche l’articolo di Elena Tioli riassume molto bene come è nata la storia della bufala della Xylella (molto chiaro il titolo: “Di veleni prima che di Xylella, morirà il Salento”).” 

Così, dopo molti mesi di fervente attivismo pentastellato (che nel frattempo aveva monopolizzato l’attenzione di politica, magistratura e cittadini) contrapposto alla  altrettanto grande incertezza e incapacità delle Istituzioni regionali, si arrivò alla nomina di un Commissario Straordinario nella persona di un valente Ufficiale della Guardia Forestale, Giuseppe Silletti.

La Procura di Lecce, sulla base delle denunce ricevute e del caos istituzionale, nel 2015 dispose il blocco dello sradicamento degli ulivi, sequestrandoli, denunciò una serie di “personaggi ed esperti” per diverse ipotesi di reato che vanno dalla diffusione di fitopatologia (mi ricorda molto le accuse mosse alla virologa Prof. Ilaria Capua), falso ideologico, violazioni colpose delle disposizioni ambientali, deturpamento di bellezze naturali, turbativa violenta del possesso di cose immobili.

L’iniziativa giudiziaria fu un vero oltraggio alla scienza ed espose al ridicolo internazionale il Ministero delle politiche agricole, l’intera comunità scientifica italiana, il CNR di Bari, l’Università di Bari, la non incolpevole Regione Puglia e l’Italia intera.

Il progetto del nuovo Commissario, avversato dagli attivisti del M5S che sostenuti dalle farneticanti teorie del capo buffone diventavano sempre più violenti e arditi, naufragò rapidamente fra occupazione dei terreni, blocchi stradali e ferroviari, ricorsi al TAR, sfilate dei trattori e manifestazioni di piazza.

La Xylella, che nel 2013 aveva infettato 600.000 alberi dell’estremo sud del Salento,  ha ora raggiunto la provincia di Bari infettando qualche milione di olivi e rischia di azzerare la produzione di olio di oliva pugliese.

I cosiddetti difensori del popolo che ora sono al governo, incapaci di riconoscere gli errori commessi, sono a fianco degli agricoltori per chiedere lo stato di calamità e il pagamento dei danni a carico dei contribuenti italiani.

Si, lo stato di calamità del cervello degli agitatori e degli agricoltori!

Angelo Musco

10 marzo 2019

Foto presa da:

http://www.famigliacristiana.it/articolo/xylella-il-pm-mignone-non-posso-indagare-sul-convegno-di-bari-perche-ce-limmunita.aspx