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COSA RESTA DELLE ELEZIONI EUROPEE?

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Sono passati poco più di quindici giorni dalle elezioni.

Le dichiarazioni dei politici post voto spesso si somiglino un po’ tutte. In generale tutti hanno vinto, ognuno prendendo a parametro quello che più gli torna comodo: chi tira in ballo i voti assoluti, chi le percentuali, chi i comuni vinti, chi i comuni tenuti. Ognuno fa riferimento a passate elezioni di qualunque tipo, in libertà. E ognuno ha ragione a modo suo.

Poi c’è chi in passato ha chiesto per mesi l’analisi del voto agli allora sconfitti e oggi, sconfitto a sua volta, liquida tutto con un tweet. Tutto nella norma.

Una delle frasi che si sente più spesso è “ripartiamo da qui”.

E siccome nel nostro Paese si vota praticamente quasi una volta l’anno, tra politiche, europee, regionali, comunali e referendum, è un continuo “ripartire”. Come una macchina che rallenta, riprende velocità, scala la marcia e così via. E qualche volta non c’è da stupirsi se viene il mal d’auto.

Ma rimodulare la velocità consente anche di tirare le somme. Capire come si è lavorato, guardarsi un po’ indietro ed elaborare obbiettivi per andare avanti. E anche quello serve. L’importante sarebbe non fermarsi completamente, ma continuare a fare politiche per la città. Proposte, critiche, aggiustamenti, direzioni da imboccare, e mai perdere il contatto con i cittadini che sono spesso purtroppo sempre più stanchi, più distanti, meno motivati e più disincantati.

Cosa resta in città di queste elezioni europee appena trascorse?

Qualche incontro e qualche promessa, un po’ di manifesti stracciati, stropicciati, scoloriti, tra gli spazi vuoti e grigi dei tabelloni, sui quali campeggiano facce assertive e amichevoli che chissà se rivedremo mai più a Spoleto. Dal vivo.

E allora ricordatevi di queste facce. Ricordatevi a chi avete dato, o non dato, il vostro voto e seguitene, se possibile, il percorso politico.

Ricordatevi di chi avete eletto e chiedetegliene conto.

Cercate di capire chi sparisce dal campo visivo, oppure chi rimane e continua ad interessarsi della nostra collettività.

Se non altro la prossima volta avrete qualche elemento in più per poter scegliere il vostro candidato.

E per il mal d’auto, fateci l’abitudine, perché a breve ci saranno le regionali e dalla macchina non si può scendere. Si può solo guidare o stare sul sedile del passeggero.